Istituto Italiano

Fernando Santi

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Sulle manifestazioni garibaldine in Uruguay Luciani rassicura Percovich e Bona: l’Istituto Italiano Santi ha programmato nel paese molti eventi

PALERMO\ aise\ - "L’Istituto Italiano Fernando Santi considera prioritaria la comunità italiana di Montevideo per le celebrazioni garibaldine. Solo oggi sono venuto a conoscenza delle giuste lamentele rivolte da Percovich e Bona per l’eventuale esclusione dell’Uruguay dalle celebrazioni del bicentenario della nascita di Garibaldi, promosse dall’Istituto Italiano Fernando Santi o dal Comitato Nazionale per le celebrazioni, di cui l’Istituto prende parte". È Luciano Luciani, Presidente dell’Istituto Fernando Santi e membro del Comitato nazionale che organizza le manifestazioni per il bicentenario della nascita dell’Eroe dei due mondi, che risponde oggi a Furio Percovich, esule fiumano residente a Montevideo, e Antonio Bona, Vice Presidente della locale Associazione Culturale Garibaldina, che nelle scorse settimana avevano lamentato l’assenza di manifestazioni in Uruguay (vedi AISE del 6 novembre h.14.16).
"Voglio rassicurare gli amici Percovich e Bona – scrive oggi Luciani - che l’Istituto Italiano Fernando Santi ha programmato a Montevideo talune attività (incontri, seminari, convegni, ecc.) ed una mostra sull’Epopea di Giuseppe e Anita Garibaldi, presentando i programmi a diverse Consulte e Regioni italiane ed una proposta, depositata il 31 luglio 2006 alla Direzione Generale per la Promozione e Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, affinché l’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo, in raccordo con il Ministero degli Affari Esteri e gli altri Istituti Italiani di Cultura nel mondo, presenti, nelle località che hanno caratterizzato la vicenda umana e gli atti di eroismo di Garibaldi, la figura di un "unico" Garibaldi". Quello cioè, come abbiamo fatto rilevare io ed Anita Garibaldi nel corso delle recenti celebrazioni preliminari al bicentenario tenute a Genova e a Ravenna, che è maturato e si è formato nel Brasile del Sud".
"Garibaldi – scrive ancora Luciani in partenza per l’Argentina - ha vissuto in America Latina gli anni più significativi della sua vita e qui ha maturato la sua esperienza, anche di uomo politico e di statista, che gli consentì, dopo aver vinto innumerevoli battaglie ed aver perso la guerra contro l’Impero del Brasile, di pervenire a un’intesa con il Re di Savoia per realizzare l’Unità d’Italia e affidare agli italiani il compito di istituire successivamente lo Stato Repubblicano, così come è avvenuto".
"E proprio da Montevideo – conclude - partirono per l’Italia i segnali per mettere assieme e organizzare le diverse forze impegnate per dare un’unità all’Italia e risposte ai fermenti e agli ardori Risorgimentali degli italiani in Italia e fuori d’Italia". (aise)