MAZARA DEL VALLO – Nella sala consiliare “31 marzo 1946” del Comune di Mazara del Vallo si è svolto il 17 gennaio il convegno “Immigrazione: integrazione e cooperazione internazionale”. Il 18 gennaio presso l’Hotel Hopps si è invece svolto il seminario di studio sulla cooperazione sociale ed economica tra i Paesi del Mediterraneo.
I lavori del convegno - organizzato dall’Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi con il patrocinio di Presidenza della Regione Siciliana, Assemblea regionale siciliana, Assessorato regionale del lavoro, Comuni di Mazara del Vallo e Vittoria, Istituto Italiano Fernando Santi e Provincia regionale di Trapani - sono stati aperti, in rappresentanza di Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana, da Paolo Ruggirello, deputato questore all’Assemblea regionale siciliana, e componente la Commissione parlamentare per l’esame delle attività dell'Unione Europea.
Una nota dell’Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi riferisce che Paolo Ruggirello ha posto in evidenza l’importante ruolo svolto dalle Associazioni “storiche” siciliane, come l’Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi, a favore dei siciliani all’estero e per la promozione sociale e l’integrazione delle comunità straniere in Sicilia. Ha evidenziato l’urgenza di approvare una legge regionale in materia di immigrazione e di programmare iniziative di formazione professionale nei Paesi di origine degli immigrati, per la conoscenza della lingua italiana, di elementi sulla cittadinanza europea, di cultura italiana ed europea e di legislazione italiana in materia di immigrazione e di integrazione sociale e quanto altro si rende necessario per contrastare flussi migratori clandestini. E’ intervenuto poi Vito Calcara, vice sindaco di Mazara del Vallo, che ha portato i saluti del primo cittadino Giorgio Macaddino ed ha partecipato ai lavori. Santi Formica, vice presidente Assemblea regionale aiciliana, assessore regionale uscente al lavoro, ha posto in evidenza la dura condizione dell’emigrante, particolarmente nella fase iniziale di convivenza nella società ospitante e sino a quella della piena integrazione, che le comunità siciliane all’estero hanno conosciuto negli anni 50 ed oggi rivivono le comunità immigrate in Sicilia, per cui occorrono idonei provvedimenti legislativi per l’accoglienza.
Nicola Cristaldi, componente Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni alla Camera dei deputati, ha evidenziato come gli immigrati possono rappresentare un problema qualora non si favorisca l’integrazione sociale e possono viceversa diventare una ricchezza per la società ospitante. Hamouda Ben Ghachem, tesoriere Federazione Albergatori tunisini, ha evidenziato l’importanza che ha rappresentato l’istituzione dell’Associazione Intermediterranea per il Turismo, al quale prende parte l’Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi e l’Istituto Italiano Fernando Santi sede regionale Emilia Romagna, per stabilire contatti, rapporti e iniziative di cooperazione, come quelle che si apprestano a definire nel quadro del programma Invest In Med.
Tra i diversi interventi quelli di Maurizio Bonavia, direttore dell’Ufficio di Cooperazione dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi; di Nabila Makram Wassef, console generale di Egitto a Roma; di Salvatore Caccamo, in rappresentanza della Prefettura di Trapani, il quale ha evidenziato l’importanza del programma Unrra, concordando – riferisce sempre la nota -con il presidente dell’Istituto Luciano Luciani sull’esigenza che, in realtà come quelle di Ragusa e Trapani, siano attenzionati progetti destinati agli immigrati per l’integrazione scolastica, l’informazione e l’orientamento occupazionale e l’integrazione dei giovani, delle donne e dei lavoratori immigrati ed infine l’intervento di Gildo Baraldi, direttore Oics (Osservatorio Interregionale Cooperazione allo Sviluppo) che ha fornito un quadro dei diversi progetti strategici connessi all’integrazione sociale degli immigrati in Italia e alla cooperazione internazionale tra i Paesi del Mediterraneo. Francesco Lo Iudice, presidente Istituto Italiano Fernando Santi in Tunisia, ha evidenziato il ruolo del Comites e la sentita esigenza, da parte della collettività italiana residente in Tunisia, di riattivarlo al più presto atteso che la popolazione italiana in Tunisia, iscritta nei registri AIRE, supera abbondantemente il numero di 3000 richiesto dalla legge.
Giuseppe Firrarello, presidente Comitato per gli Italiani all’Estero al Senato, ha ripercorso gli ultimi 60 anni di storia delle comunità italiane all’estero e i provvedimenti legislativi del Parlamento italiano, evidenziando l’esigenza di approvare al più presto la nuova legge sui Comites onde procedere all’elezione dei nuovi Comites, che è stata recentemente rinviata e dovrà svolgersi entro il 31/12/2010. Conseguentemente dovrà trovarsi una soluzione per consentire al più presto alle rappresentanze della comunità italiana in Tunisia di svolgere comunque il proprio ruolo. Fausto Maria Fagone, presidente Commissione Cultura formazione e lavoro dell’Assemblea regionale siciliana, con competenza in materia di pubblica istruzione, beni ed attività culturali, lavoro, formazione professionale, emigrazione, ha evidenziato l’esigenza di adottare provvedimenti regionali a favore delle comunità immigrate e di procedere ad un nuova legge in materia di siciliani all’estero, dando preliminarmente vita ad un Forum che recepisca le indicazioni delle Associazioni storiche siciliane e di quelle esistenti all’estero.
Luciano Luciani, presidente Istituto Italiano Fernando Santi ha evidenziato che la Regione si attarda a legiferare in materia di immigrazione dal 1986, quando con la legge 943 sono stati stabiliti dei principi, in coerenza con la convenzione Oil n. 143, a tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, per la piena occupazione dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie. Ciò nonostante le maestranze tunisine convivono serenamente nelle città e nelle campagne con le comunità siciliane, all’insegna della tolleranza e del reciproco diritto al riconoscimento delle differenze di razza, religione, culture di provenienza. Riprendendo ed ampliando il concetto espresso da Ruggirello, ha evidenziato il ruolo di raccordo delle associazioni e dei patronati con le comunità e le loro associazioni all’estero e quello insostituibile di supporto alle Istituzioni siciliane per assicurare interventi di sostegno e collegamenti stabili con oltre tremila associazioni siciliane all’estero e più recentemente con le comunità e le associazioni degli immigrati in Sicilia. Ha coordinato i lavori del convegno Antonino Giammalva, della Direzione del Dipartimento lavoro dell’Assessorato al lavoro della Regione Siciliana. Il pomeriggio si è tenuto un seminario per esaminare le diverse iniziative progettuali in corso, come quella legata al progetto Mesure (sicurezza in emigrazione) e al possibile finanziamento di un ulteriore progetto al quale parteciperebbero ancora una volta tre regioni italiane (Sicilia, Emilia Romagna e Liguria) e diverse istituzioni tunisine, al fine di realizzare una azione pilota finalizzata a formare in Tunisia un centinaio di lavoratori immigrati, a potenziare e ad aggiornare la rete esistente dell’offerta di lavoro delle maestranze tunisine qualificate nei diversi comparti e a collocarle sul mercato del lavoro italiano con idonee azioni di accompagnamento al lavoro e all’integrazione sociale.Ad illustrare il progetto sono intervenuti Elisabetta Pizzi e Rocco Rodolfi in rappresentanza del Centro per l’Impiego della Provincia di Parma. Luciano Luciani e Maurizio Bonavia hanno evidenziato l’importanza della possibile iniziativa, che a giudizio di Luciani, ancorché il territorio di Ragusa e Siracusa, dovrà coinvolgere, nella seconda fase, il territorio di Ragusa e Trapani. Molti gli interventi e le questioni poste da parte delle rappresentanze straniere, di Nabila Makram Wassef, console egiziano a Roma, delle comunità ragusane e del rappresentante della comunità tunisina immigrata, Mohamed Soufien Zitoun, consigliere comunale aggiunto di Mazara del Vallo. Maurizio Bonavia, direttore Ufficio Cooperazione dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi e Gildo Baraldi direttore dell’Oics, hanno esposto i programmi di cooperazione sociale ed economica che riguardano i rapporti tra la Sicilia e la Tunisia e quelli tra i Paesi europei e quelli del Mediterraneo rispondendo ai quesiti delle delegazioni italiane e straniere. Ha coordinato i lavori pomeridiani Luciano Luciani.
La mattina del 18 gennaio, all’Hotel Hopps, si è tenuto un seminario tra le delegazioni straniere e italiane intervenute ai lavori del convegno, per l’esame delle iniziative comunitarie e i possibili partenariati necessari per approntare proposte progettuali, in vista dei bandi di cui ai programmi di cooperazione Ipa, Enpi, Enpi Italia-Tunisia, Invest In Med, Interreg IVC, e a quelli tematici per la cooperazione con i Paesi terzi caratterizzati da flussi migratori. La qualità e la rilevanza dei contenuti che possono determinarsi, attraverso la realizzazione di questi significativi programmi comunitari, richiede – si sottolinea nella nota - la massima sensibilizzazione e il coinvolgimento delle parti sociali ed economiche e relative partenerships qualificate per la fase di progettazione e di gestione dei suddetti programmi. Sono stati individuati temi, contenuti e partenerships, in vista della prossima scadenza del bando del programma Invest In Med e quelli in vista del bando, di cui al programma Interreg IVC, successivo a quello in scadenza questo mese. (Inform)
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