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A Montevideo mostra e dibattito sull’Epopea Garibaldina promossi dall’IIFS

 

MONTEVIDEO\ aise\ - Si è tenuto giovedì scorso, 29 novembre, all’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo il dibattito sull’Epopea di Giuseppe Garibaldi in occasione delle Celebrazioni del Bicentenario della nascita dell’Eroe dei due Mondi. I lavori, promossi dall’Istituto Italiano Fernando Santi, sono stati moderati da Claudio Melloni, Presidente dell’Associazione Emilia Romagna di Montevideo e consultore degli emiliano-romagnoli nel mondo. Vi hanno partecipato l’Ambasciatore d’Italia a Montevideo Guido Scalici e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Angelo Manenti, mentre hanno relazionato il Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi Luciano Luciani, Giuseppe Monsagrati (assieme a Luciani nel Comitato Nazionale per le Celebrazioni) e Nuncia Santoro de Constantino docente alla Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul.
Durante il dibattito, Luciani ha illustrato i lavori del Comitato Gianicolo, composto per valorizzare i luoghi del Colle del Gianicolo dove è presente il più grande monumento al mondo dedicato a Giuseppe Garibaldi e ove sono conservate le spoglie di Anita. Luciani ha inoltre affrontato una serie di importanti temi riguardanti il rilancio in Europa e nel Brasile del Sud delle rotte storico-culturali legate a Giuseppe Garibaldi. Scopo primario dell’iniziativa è quello di creare una rete tra le Associazioni Garibaldine, i Comuni e i Musei per la tutela e la valorizzazione dei beni materiali e immateriali dell’Epopea anche al fine di evitarne l’abbandono a causa delle scarse risorse finanziarie.
Le 18 raffigurazioni che hanno costituito la mostra sono state infine donate all’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo per consentirne la circolazione e la fruizione nelle Scuole, nei Centri di Cultura e nelle Associazioni garibaldine locali.
Il dibattito ha ruotato prevalentemente intorno al sostegno della tesi secondo cui Garibaldi si è formato umanamente e politicamente proprio in America Latina e proprio per questo è ricordato come “Eroe dei Due Mondi”.
Monsagrati, in particolare, ha ricordato l’impegno degli storici contemporanei nel rivalutare la storia risorgimentale anche reinterpretandola in base agli interessi attuali. In tal senso negli ultimi anni numerosi studi hanno sottolineato la capacità delle figure risorgimentali di teorizzare principi sovranazionali quale quello dell’internazionalismo garibaldino. Allo stesso modo la figura di Anita è stata oggetto di un crescente interesse anche in relazione agli studi di genere e a quelli legati all’emancipazione femminile. L’attuale storiografia, inoltre, ha teso anche evidenziare la funzione di “collante morale” svolta da Garibaldi tra gli italiani residenti all’estero e tra questi e la Madrepatria. Più storico e descrittivo l’intervento della Nuncia Santoro de Constantino che ha sostenuto la poliedricità della figura di Giuseppe Garibaldi: personaggio ricco di sfaccettature il cui fascino si conserva nel tempo pur parlando a sensibilità diverse e per questo prestandosi a differenti interpretazioni.
Il giorno seguente, 30 novembre, presso il Museo Casa Garibaldi di Montevideo è stata inaugurata la mostra sui cimeli della Spedizione dei Mille in Sicilia conservati nel Museo Garibaldino di Marsala e si è tenuto il convegno sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio museale, monumentale e culturale dell’Epopea Garibaldina in Sicilia e nei diversi Continenti. Ai lavori hanno partecipato anche Carlos Flanagan, Responsabile della Direzione Culturale della Ministero degli Affari Esteri, ed Enrique Mena Segarra, Direttore del Museo Storico Nazionale e del Museo Casa Garibaldi.
Anche in questa occasione, Luciani ha illustrato i lavori del Comitato Gianicolo, soffermandosi poi sulla delicata e complessa questione del recupero e della valorizzazione di quei luoghi legati all’Epopea garibaldina che versano in particolari situazioni di abbandono a causa delle scarse risorse finanziarie. La stessa Casa Garibaldi, ha detto, necessita di urgenti interventi di ristrutturazione in favore dei quali l’Istituto Santi si sta prodigando anche in sinergia con Casa America e la Regione Liguria. L’obiettivo posto dall’Istituto è quello di trovare fondi accessibili per la suddetta ristrutturazione utilizzando anche bandi nazionali e regionali nel settore culturale.
L’Ambasciatore Scalici, dal canto suo, ha indicato il Museo Casa Garibaldi come un monumento all’amicizia tra Italia e Uruguay, rilevando che sono in corso iniziative per il recupero dell’edificio e che sarà fatto il possibile per il ripristino dell’opera. Monsagrati ha ricordato anche in questa occasione il contributo a Garibaldi nello sviluppo della democrazia non solo in Italia, un eroe che metteva da parte la sua persona dando spazio alla coralità e il cui operato è stato espressione di unità di intenti, mentre Mena Segarra è stato autore di un lungo e critico intervento sulla figura di Garibaldi che in Uruguay, come anche in Italia, ha fornito un contribuito essenziale alla formazione della nazione diventando una guida politica e morale per entrambi i popoli. Infine, l’Ambasciatore Flanagan ha ringraziato a nome del Ministero degli Affari Esteri per la possibilità di intervento offertagli e l’occasione di dibattere su un eroe come Garibaldi e sulle sue gesta. Fondamentale, ha detto concludendo, il fatto che si lavori insieme per mantenere viva la memoria storica di queste ultime. (aise)